Rettoria
San Ferdinando
Università Bocconi
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Chi era San Ferdinando

Ferdinando nacque nel 1198 in Spagna da Alfonso IX, re di León e da Berenguela di Castiglia. Con lui nel 1230 si unirono definitivamente i due regni della penisola iberica, senza le guerre e gli spargimenti di sangue che spesso caratterizzano simili eventi.
Ferdinando convolò a nozze prima con Beatrice di Svevia nel 1219 e poi, rimasto vedovo, con Maria de Ponthieu nel 1235: da queste felici unioni nacquero ben tredici figli. Di pari passo alla “Reconquista” si procedeva anche alla restaurazione religiosa e, grazie alle generose donazioni elargite da re Ferdinando, vennero restaurate le diocesi di Baeza-Jaén, Córdoba, Siviglia, Cartagena e Badajoz.
L’impegno di questo santo sovrano nella lotta contro l’Islam fu riconosciuto e premiato dalla Chiesa di Roma con il riconoscimento del diritto di patronato delle sedi restaurate. Tutto ciò, insieme con la frequente concessione di indulgenze mediante l’equiparazione dei crociati spagnoli a quelli orientali, permise a San Ferdinando di ingrandire il regno di Castiglia e di rivelarsi un governante modello, dai sani principi cristiani, sagace e abile nelle trattative.
Intransigente con gli eretici, per contro fu sempre generoso e magnanimo verso i vinti, tollerante nei confronti dei giudei e ubbidiente alle indicazioni ricevute dalla Chiesa. L’iscrizione sul suo sepolcro in quattro lingue - ebraico, arabo, latino e castigliano -
è la prova tangibile di come il sovrano seppe accattivarsi pienamente l’unanime rispetto.
Oltre che quale re magnanimo e invincibile capitano, Ferdinando si rivelò esemplare anche semplicemente quale uomo. Seppure in mezzo alle glorie del mondo, riuscì a coltivare un’intensa religiosità e una particolare devozione alla Madonna, nonchè a dimostrarsi sempre grato al Signore delle sue vittorie e umile sino al punto di chiedere la pubblica penitenza. Con edificante umiltà domandò perdono mentre gli veniva amministrato il Viatico, che volle ricevere in ginocchio nonostante la grave infermità. Considerò il suo regno quale dono divino e perciò lo offerse al Signore unitamente alla sua anima il 30 maggio 1252. Il suo culto, inizialmente limitato alla città di Siviglia, fu poi esteso alla Chiesa universale: nel 1629 ebbe inizio il processo di canonizzazione, volto a dimostrare il suo culto immemorabile, la veridicità di molti miracoli e l'incorruzione del suo corpo, finchè il 4 febbraio 1671 fu canonizzato da Papa Clemente X.